Stabilità, per la Fiopsd manca una strategia contro indigenza e esclusione sociale
ROMA - Nonostante gli annunci di misure a favore dell’inclusione sociale infantile nella prossima legge di stabilità, dal governo non arrivano segnali che lascino pensare ad una “strategia complessiva nei confronti dell'indigenza e dell'esclusione sociale”. Così la Federazione italiana organismi e persone senza dimora (Fiopsd) interviene nel dibattito sulla necessità di un piano contro la povertà assoluta al termine dell’incontro convocato oggi a Roma dall’Alleanza contro la povertà per chiedere al governo un impegno concreto. Per la federazione, tra le organizzazioni promotrici dell’Alleanza, occorre “sostenere ogni sforzo per definire obiettivi realizzabili immediatamente e condivisi: ma la manovra che, con ogni probabilità, verrà invece attuata dal Governo non prende in considerazione tutte quelle persone che vivono in stato di povertà assoluta”.
In Italia, spiega la Fiopsd, si contano circa 55 mila persone senza dimora. Tuttavia, le misure annunciate dal governo nei giorni scorsi e trapelate sui giornali non sembrano essere sufficienti per contrastare in modo adeguato la povertà assoluta. “Le persone senza dimora spesso vengono definite invisibili ma invisibili proprio non sono – spiega Cristina Avonto, presidente della Fiopsd -. Le vediamo ogni giorno agli angoli delle strade, lungo le ferrovie, nella metropolitana o nelle stazioni. Siamo noi che non le vogliamo vedere perché sono scomode, fanno paura, sono sporche, ma in realtà sono lo specchio della nostra società che esclude, che non è capace di sostenere le persone più fragili. Le misure di contrasto che saranno elaborate con la nuova legge di stabilità 2016, così come previsto, paiono un insufficiente strumento di contrasto alla povertà”.
Per la Fiopsd, quindi, occorre trovare una “mediazione e sostenere quanto più possibile tutte le misure di contrasto alla povertà che si possano realizzare sin da subito, attivando reti e sinergie locali e nazionali. Stiamo parlando di far agire insieme i fondi nazionali con le politiche regionali e le programmazioni dei comuni e i servizi del terzo settore per erogare finalmente i servizi per il contrasto alla povertà fra i quali le unità di strada, le mense, i ricoveri notturni, ma soprattutto azioni concrete per togliere le persone dalla strada come le innovative politiche di housing first. Solo così si contrasta la povertà in Italia”.