22 giugno 2023 ore: 16:28
Società

Somalia, Archivio disarmo: bambini-soldato nell'esercito, l'Italia non lo finanzi

Anche l'Onu accusa: "Militari e polizia responsabili anche di stupri, uccisioni di bambini, distruzione di scuole e/o ospedali e l'esercito ha rifiutato in un caso l'accesso agli aiuti umanitari"

ROMA - "L'Italia continua ad addestrare l'Esercito e la Polizia Nazionale della Somalia, nonostante entrambe queste forze di sicurezza utilizzino i minorenni". A lanciare l'allarme in una nota è l'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (Iriad).

I ricercatori citano "le reiterate denunce" del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e sempre stando all'Onu, "esercito e polizia si sono resi responsabili anche di stupri, uccisioni di bambini, distruzione di scuole e/o ospedali e l'esercito ha rifiutato in un caso l'accesso agli aiuti umanitari". Archivio Disarmo continua: "Di fronte alle gravissime accuse il Governo, con il recente provvedimento di proroga delle missioni militari all'estero, non ha modificato il sostegno italiano a Mogadiscio, peraltro confermato dagli incontri fra la presidente del Consiglio e l'omologo somalo e i ministri della Difesa dei due Paesi. Nell'ex colonia sono presenti, in base al citato provvedimento governativo di proroga, quasi settecento soldati italiani, con un costo annuo di circa 65 milioni di euro (rispetto ai 50 milioni del 2021)".

In particolare, l'Istituto ricorda: "la missione europea Eutm Somalia, per formare i soldati di Mogadiscio, con circa 160 connazionali e con un costo annuo di 16 milioni di euro; Eunavfor Atalanta per combattere la pirateria nelle acque antistanti il Paese, con 200 marinai, una nave e due aerei, con un costo di 27 milioni; la Missione Bilaterale di Addestramento delle Forze di Polizia somale e gibutiane (Miadit), operata da 115 Carabinieri, con un costo di 7,3 milioni, che ha formato migliaia di poliziotti; la base di Gibuti, che si affaccia sullo strategico stretto di Baab el Mandeb (tra il Mar Rosso e l'Oceano Indiano), con la presenza di 147 uomini e con un onere di 13 milioni, per dare il supporto logistico alle predette missioni".

Archivio Disarmo nella nota informa ancora: "In passato le citate missioni, nonostante le gravi violazioni dei diritti umani, sono state autorizzate dal

Parlamento, con rare eccezioni di voti contrari. La risposta italiana alle predette denunce è stata, infatti, solo un

silenzio delle istituzioni e dei maggiori organi d'informazione".

Secondo i ricercatori, "un Governo che viola i più elementari diritti umani, invece, non dovrebbe godere di aiuti militari italiani, peraltro concessi senza porre alcuna condizione. Non solo, con un Paese ricco solo di armi l'Italia ha stipulato un Accordo di cooperazione militare, anche in questo caso senza porre alcuna condizione nonostante il Paese sia in stato di conflitto da decenni. L'Italia, pertanto dovrebbe operare in una prospettiva di pacificazione e non per un'alimentazione ulteriore dell'instabilità".

In conclusione, suggerisce Archivio Disarmo, "sarebbe opportuno che i parlamentari a cui è sottoposto il provvedimento sulle missioni all'estero o non autorizzino la proroga della missione europea Eutm e di quella Miadit o quantomeno la subordinino all'effettivo rispetto delle libertà fondamentali e soprattutto alla fine al fenomeno dei bambini soldato". (DIRE)

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