29 settembre 2015 ore: 13:25
Immigrazione

Il "grazie commosso" delle donne eritree al centro Baobab

In una lettera breve il ringraziamento agli operatori, ai volontari, ai cittadini, ai medici e agli infermieri di Roma. Ma grazie anche a chi presta la propria auto o semplicemente “offre un sorriso o una carezza”
Migranti. Centro Baobab (Agosto 2015)1

ROMA - “Un ringraziamento commosso” ai volontari del Baobab e a tutti i cittadini che “hanno aperto le porte e il cuore alle migliaia di persone in fuga dall'Eritrea, martoriata dalla guerra”. Il valore di questo “grazie” sta nel mittente: Dehab, Elsa, Michelina e Nighisti, un gruppo di cittadine eritree residenti a Roma, che così esprime la propria gratitudine al centro Baobab e ai suoi operatori, ma anche “alle decine e decine di semplici cittadini del quartiere, di Roma, e di altri luoghi, che collaborano e che ogni giorno con tanto amore, creatività e dedizione spendono il proprio tempo per aiutare i nostri fratelli e sorelle più sfortunati che arrivano a Roma”. 

Grande riconoscenza anche alle “associazioni di volontariato, medici, infermieri che curano i profughi ammalati e a quanti li accompagnano, se occorre, in ospedale per le cure necessarie”. E si sforzano di non dimenticare proprio nessuno, le quattro autrici della lettera: così il loro pensiero grato va anche “a quanti offrono derrate alimentari (mercati rionali, produttori agricoli, panifici , rosticcerie, ristoranti) o semplici buste di spesa e che tutte insieme permettono la preparazione di centinaia di pasti al giorno”, come pure “a quanti offrono i propri mezzi di trasporto per portare al centro Baobab beni di prima necessità e giocattoli per i bambini”. Perché tante e diverse sono le forze necessarie per far funzionare questa “macchina dell'accoglienza” che è il Baobab. Perfino all'estero ci sono “tanti uomini e donne che danno un aiuto per far arrivare al centro Baobab il necessario per gli ospiti”. 

Oltre all'aiuto materiale, però, accanto alla risposta concreta ai concreti bisogni, il Baobab oche è almeno altrettanto prezioso: il calore umano. Ed è per questo che un grazie va anche “a quanti portano un sorriso, un abbraccio, una carezza, a donne e bambini che al centro Baobab ritrovano o trovano tanta umanità e amore. Grazie, grazie infinite a tutti e che Dio benedica il Centro Baobab, gli ospiti, i volontari e le loro famiglie”. Firmato: Dehab, Elsa, Michelina, Nighisti.

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