Le donne povere? Cercano soprattutto assistenza sanitaria
- MILANO - Le donne sole e in difficoltà economica cercano soprattutto assistenza sanitaria. Sono ormai quasi la metà (il 44%) di coloro che si rivolgono agli ambulatori dell'Opera San Francesco per i poveri (Osf), storico ente caritativo milanese. Nel 2015 l'Osf ha garantito 33.598 tra visite di base, specialistiche, odontoiatriche, psicologiche e psichiatriche. Una mole di lavoro garantita da 252 volontari (in buona parte medici e infermieri) e 22 dipendenti. È quanto emerge dal Bilancio sociale dell'Osf presentato ieri all'Università cattolica.
Il focus del bilancio è dedicato alle donne, visto che rispetto all'anno precedente sono aumentate del 6% coloro che si sono rivolte all'Osf per uno dei tanti servizi offerti: dalla mensa alle docce, dall'ambulatorio all'hounsing sociale. Ormai un utente su quattro è donna. "Si tratta di un’utenza femminile segnata da storie di povertà e esclusione, italiane e straniere - scrive nell'introduzione padre Maurizio Annoni, presidente dell'Opera -, spesso sole e senza reti parentali, dove l’accompagnamento e il sostegno sono quanto mai necessari e doverosi".
È da pochi anni che il numero delle donne che chiedono aiuto ai frati cappuccini è in aumento. I motivi sono più di uno. Innanzitutto perché partono più svantaggiate. Tra le donne ci sono "i maggiori tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile, e d’inattività e le retribuzioni più basse rispetto agli uomini" si legge nell'analisi offerta dal Bilancio sociale dell'Osf. Inoltre, le anziane (per lo più italiane) "possono contare su pensioni d’importo più modesto e non di rado devono farsi carico anche di figli con difficoltà a raggiungere l’indipendenza economica".
Non solo. "La vulnerabilità in termini economici delle donne deriva anche dalla discontinuità delle loro carriere lavorative, dalla minore retribuzione rispetto agli uomini (guadagnano il 30% in meno) che determina, di conseguenza, pensioni d’importo più modesto. Infatti, la differenza di circa 3 punti percentuali fra la quota di uomini e di donne a rischio di povertà è rimasta costante nel corso degli anni ma le donne che hanno un reddito al di sotto della soglia di povertà (19,8% del totale) sono molto più numerose rispetto agli uomini nella stessa condizione (17% del totale)". E così ora le donne sono il 14% degli utenti della mensa, il 27% di chi è coinvolto nel progetto di housing sociale (che garantisce un tetto soprattutto alle donne con figli piccoli) e il 7% di chi frequenta le docce.
Per venire incontro alle necessità delle donne, l'Osf ha attivato anche nuovi servizi. Come il “Prevenzione Amica delle Donne Migranti”: in due anni ha coinvolto 644 donne. Promosso da Fondazione Bracco, OSF, Comune di Milano e Asl Milano, è dedicato alla prevenzione delle infezioni materno infantili come la toxoplasmosi e la rosolia. Il progetto in particolare ha accompagnato 118 donne nel percorso della gravidanza. "Nel 2014 sono nati 13 bambini, nei primi nove mesi del 2015, 55".
Oltre al focus sulle donne, il Bilancio sociale analizza anche i conti dell'Opera San Francesco per i poveri. Nel 2015 ha ricevuto offerte per poco più di 8 milioni di euro, di cui 6,7 milioni da privati (anche tramite il 5 per mille). Il valore generato dai servizi offerti ai poveri è stato però maggiore, pari a 12,8 milioni di euro. Quindi per ogni euro donato all'Osf, volontari, frati e personale dipendente sono riusciti a darne ai poveri 2,46 euro, tramite pasti, visite mediche, servizio docce, farmaci o abiti. Una moderna forma di moltiplicazione dei pani e dei pesci. (dp)