Lombardia verso la legge che riconosce il commercio equo e solidale
MILANO - La Regione Lombardia si appresta a riconoscere ufficialmente il commercio equo e solidale. E lo fa con una legge che prevede l'istituzione di una Giornata regionale, contributi per progetti di promozione e per gli enti locali e le mense che ne utilizzano i prodotti. Inoltre, vengono riconosciuti anche i prodotti di filiera corta, biologici e "a valore sociale aggiunto", ossia quelli realizzati in Lombardia da cooperative sociali o "nell'ambito di progetti rivolti al recupero di situazioni di marginalità" e venduti nelle botteghe del commercio equo e solidale. Per oggi è prevista l'ultima seduta della IV commissione Attività produttive del Consiglio regionale dedicata al progetto di legge che porta la firma di tutte le forze politiche. Mercoledì 15 aprile passerà in Commissione Bilancio per la dotazione finanziaria - per il 2015 sono previsti contributi per 100 mila euro - e il 21 aprile sarà in Aula. L'obiettivo è di approvarla entro maggio, quando a Milano si svolgerà il Fair Trade Week, la settimana globale del commercio equo e solidale con 300 delegati da ogni continente, organizzata da Agices e World fair Trade.
In Lombardia si contano 60 organizzazioni che si occupano di commercio equo e solidale, 13 mila soci, 150 punti vendita e un fatturato annuo pari a circa 18 milioni di euro. Nel complesso sono 2 mila i volontari impegnati nelle botteghe e circa 300 gli addetti regolarmente retributi. "Con questa legge vogliamo dare un riconoscimento e un impulso a un mondo che porta un nuovo messaggio e una nuova visione dell'economia e del commercio -spiega Agostino Alloni (Pd) relatore del progetto di legge-. È un mondo legato al volontariato, alle cooperative sociali e che si occupa di valorizzare piccole produzioni che provengono da soggetti o realtà deboli". Sono 11 sinora le regioni che hanno già normato sul commercio equo solidale. L’ultima è il Friuli Venezia Giulia nel 2014. La legge che verrà approvata in Lombardia nasce da un testo di iniziativa popolare per il quale erano state raccolte, nel 2012, quasi 8mila firme.
Il progetto di legge 242 del Pirellone è composto da 14 articoli, in cui viene definito cosa è il commercio equo solidale, quali sono i prodotti, cosa significhi prezzo equo. Inoltre definisce quali sono le organizzazioni che se ne occupano: ossia "i soggetti che, organizzati in forma collettiva, democratica e senza scopo di lucro" stipulano accordi commerciali con produttori del sud del mondo o della Lombardia svantaggiati "favorendone l'accesso al mercato" e prevedendo "il pagamento di un prezzo equo dei prodotto e dei servizi" e altre misure per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei produttori stessi. La Regione erogherà contributi per "iniziative culturali e azioni di sensibilizzazione", attività di formazione, fondi di garanzia per linee di credito o di microcredito a favore dei produttori, fiere periodiche del commercio equo solidale e prevede incentivi per quegli enti locali che nei bandi danno priorità ai prodotti del commercio equo e solidale e alle mense degli istituti scolastici che li inseriscono nei loro menù. (dp)