Migranti da ricollocare, "pronte oltre un centinaio di richieste"
_ ROMA - Sono più di un centinaio i prossimi richiedenti asilo che verranno ricollocati dall’Italia in Europa, stavolta non solo verso la Svezia, ma anche verso la Germania. Ad anticiparlo è il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, a margine della presentazione del Rapporto sulle persone scomparse tenutasi oggi al Viminale. Dopo la partenza dei 19 eritrei dall’aeroporto di Fiumicino verso Lulea, nel nord della Svezia, al ministero dell’Interno si sta già lavorando sulle prossime partenze. “Le procedure stanno andando bene – ha spiegato Manzione -. Ora abbiamo una serie di altre richieste, sono più di un centinaio quelle da evadere a breve, ma non escludo che i numeri possano crescere. Quelli che sono già partiti erano destinati alla Svezia, mentre una parte dei quelli che partiranno, oltre alla Svezia, saranno destinati alla Germania”.
Al ministero si sta lavorando per capire quale modalità adottare per i prossimi trasferimenti. “Probabilmente partiranno tutti da Roma – ha aggiunto Manzione –. Vorremmo fare un volo congiunto che possa fare più tappe nei paesi a cui sono destinati”. Il meccanismo del ricollocamento è quello regolato da Dublino, ha chiarito Manzione. La richiesta deve arrivare dallo stato di destinazione, poi ci sono due mesi di tempo per formalizzare la richiesta e procedere col trasferimento in aereo. Una procedura che si spera possa andare presto a pieno regime. “Inizialmente non mancheranno problemi legati al fatto che per ora la notizia dei ricollocamenti non è sufficientemente penetrata – ha detto Manzione -. Molti hanno un atteggiamento mentale che è quello di chi vuole transitare attraverso il nostro paese per raggiungere altri posti. Noi speriamo che via via il ricollocamento prenda piede in maniera da facilitare il più possibile anche le operazioni di identificazione.Confidiamo nel fatto che il meccanismo nel tempo possa produrre qualche risultato”.Un meccanismo che, per ora, sembra non essere in grado di intaccare in modo definitivo il fenomeno dei transitanti. “I movimenti secondari ci saranno sicuramente – ha affermato il sottosegretario -, anche perché è un problema di cui l’Europa deve farsi carico. Dublino III già privilegia i ricongiungimenti familiari. Secondo il piano europeo, invece, non può essere il migrante a scegliere il paese di destinazione, ma la richiesta deve venire proprio da quest’ultimo. Di questo, secondo me, il piano europeo deve farsi carico”.
In merito alle denunce provenienti da alcune associazioni e da alcune realtà d’accoglienza siciliane sull'aumento "vertiginoso" dei respingimenti differiti, per Manzione serve un ulteriore impegno dei paesi europei. “C’è la necessità che il sistema decolli tutto insieme – ha detto Manzione -, compresi i rimpatri. E' in parte un ragionamento ancora da fare. Abbiamo presentato all’Europa un piano in cui è prevista l’apertura di altri hotspot, ma abbiamo molto insistito sulla necessità che il piano europeo decolli nella sua interezza. Non solo hotspot, ma anche ricollocamenti e rimpatri europei, perché i numeri impongono che tutte e tre le misure siano contemporanee e decollino congiuntamente”. Procedure che potrebbero essere definite proprio col summit europeo di novembre. “L’11 e il 12 di novembre ci sarà la riunione dei presidenti del Consiglio e dei capi di stato a Malta e sarà quella che dovrebbe mettere a punto più in dettaglio i rimpatri già sul tavolo e già sostanzialmente approvati nell’ultimo Gai (Consiglio Giustizia e affari interni, ndr). Questo, a mio modo di vedere, potrebbe implicare anche una revisione della vecchia direttiva rimpatri che in questo momento privilegia l’allontanamento volontario”.(ga)