Servizio civile e Stabilità, dopo il decreto del Governo ritirati gli emendamenti
Servizio civile - ragazzi di schiena
ROMA - È stato ritirato mercoledì pomeriggio l’emendamento 27.84, presentato come primo firmatario dal sen. Stefano Lepri (PD), che puntava ad aumentare di 50 milioni di euro il fondo del servizio civile nazionale. Analoga sorte aveva avuto lo scorso venerdì quello del collega di partito sen. Stefano Vaccari, che aveva obiettivo simile. Nella Legge di Stabilità, in votazione da oggi in Aula al Senato, dopo il maxiemendamento su cui il Governo ha messo la fiducia, non ci sono così emendamenti che riguardano il servizio civile nazionale.
“Abbiamo valutato che dopo il finanziamento fatto dal Governo direttamente con un Decreto legge, non fosse più necessario proseguire con l’emendamento, anche perché i 100 milioni aggiuntivi stanziati vanno già nella direzione di un progressivo aumento del numero dei giovani in servizio civile”, ci dice il senatore Lepri. “Tuttavia – aggiunge - nulla esclude che ulteriori fondi possano venire presto non appena approvata la legge di riforma del terzo settore del servizio civile, di cui torneremo a discutere gli emendamenti in Commissione Affari costituzionali del Senato ad inizio di dicembre”.
Un intervento sulla Legge di Stabilità quando arriverà alla discussione della Camera lo annuncia invece l’on. Francesca Bonomo, responsabile nazionale del servizio civile del Partito Democratico, con l’obiettivo di ricollocare il fondo sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri e non com’è ora sotto la voce “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”. “E’ una scelta in linea con la riforma del servizio civile universale che stiamo portando avanti e con i principî che la ispirano”, ci dice l’on. Bonomo. “Accanto a questo – prosegue l’esponente dem - lavoreremo per una rapida conversione in legge del Decreto approvato in Consiglio dei Ministri che finanzia il servizio civile e a recuperare ulteriori fondi una volta approvata la riforma. Nella prospettiva di arrivare gradualmente ai 100mila giovani in servizio all’anno, puntiamo anche a coinvolgere altri soggetti a partire dai Ministeri interessati , come già fatto lo scorso anno, nonché altre realtà”.
“C’è un impegno serio e lo stiamo dimostrando”, aggiunge l’on. Bonomo, che poi conclude ricordando la sperimentazione in corso “IVO4All” con Francia, Lituania, Lussemburgo e Regno Unito che prelude a un “Servizio Civile Europeo”, “tanto più importante ora dopo i fatti di Parigi, per il messaggio di pace, di comune cittadinanza e di integrazione che potrebbe dare ai nostri giovani”. (FSp)