Rifugiati, Mattarella: servono politiche serie e lungimiranti
Roma - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dei 35 anni di attività della sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Italia, si è recato al centro di accoglienza San Saba dove il Centro Astalli ospita 30 uomini richiedenti asilo e rifugiati in convenzione con il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar). Accompagnato dal Presidente del Centro Astalli padre Camillo Ripamonti, ha visitato alcuni locali di San Saba e si è intrattenuto con i rifugiati accolti. Ad attenderlo nello spazio esterno della struttura, circa 200 rifugiati assistiti nei diversi servizi del Centro Astalli che hanno preso parte all'evento. Nel corso dell'incontro, il presidente ha ascoltato tre testimonianze di rifugiati provenienti da Afghanistan, Somalia e Burkina Faso: Sabiri Felix del Burkina Faso, Parvin Addullah dell'Afghanistan e Aweis Ahmed Mohamed, rifugiato somalo.
"Di fronte al fenomeno migratorio vi sono due scelte: una è far finta che non esista, illudendosi che per fermarlo basti qualche barriera ai confini tra gli Stati, senza rendersi conto che è un fenomeno epocale e in aumento. L'altra è affrontarlo e governarlo con senso di responsabilità, con politiche serie e concrete che garantiscano sicurezza. Occorre una scelta e la scelta che abbiamo fatto sempre è la seconda. Occorre che la faccia anche l'Europa", ha commentato il Presidente della Repubblica nel suo intervento di saluto davanti ai rifugiati presenti.
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"I rifugiati arricchiscono il nostro Paese: l'Italia soffre di un tasso di demografia basso e l'arrivo di giovani di talento e capacità, se ben governato, la arricchisce". Ha detto il Presidente della Repubblica prendendo la parola dopo la testimonianza dei rifugiati: "Poco fa abbiamo ascoltato tre storie di rifugiati, siamo tutti rimasti estremamente coinvolti”, ha proseguito il Capo dello Stato. “È l'ennesima dimostrazione che nessuno lascerebbe il proprio Paese se potesse vivere in pace".
"L'Onu e il Centro Astalli, - ha osservato il Capo dello Stato - si trovano a un crocevia: Da un lato ci sono i rifugiati, che fuggono da guerre, persecuzioni e miserie. Dall'altro i Paesi di approdo, che vivono in pace e libertà, con benessere a volte mal distribuito, ma certamente in condizioni migliori dei Paesi da cui i rifugiati fuggono. Dovrebbe essere un incontro semplice, ma non sempre è così. A volte ci sono reazioni diverse nei Paesi d'arrivo, provocate da paura o peggio dall'indifferenza. In questo quadro - ha ribadito Mattarella -, vi è un'esigenza di politiche serie e lungimiranti". (Rs)