Disabilità gravissima, Fish Lazio chiede “risposte urgenti per i cittadini romani”
ROMA – Sulle disabilità gravissime a Roma e relativo contributo finanziario, la “palla” torna al Comune: Fish Lazio attribuisce a Roma Capitale la responsabilità del mancato accesso, da parte di centinaia di cittadini, all'assegno e al contributo di cura cui avrebbero diritto. Lo Stato e la Regione hanno infatti destinato risorse sufficienti a soddisfare il bisogno, incrementate anche rispetto allo scorso anno, ma il comune non mostra “un impegno politico in questa direzione”. Così la federazione s'inserisce nella diatriba, riportata su queste pagine, tra Roma Capitale e regione Lazio. Riferisce il presidente di Fish Lazio, Daniele Stavolo: “Continuano le difficoltà per le persone con disabilità gravissima di Roma nel veder garantiti i fondi loro destinati. Anche quest’anno infatti centinaia di aventi diritto rischiano di rimanere esclusi dal beneficio per mancanza delle risorse necessarie”.
Le nuove Linee guida: continuità ed equità
Per quanto riguarda i criteri di assegnazione, “nel mese di giugno dello scorso anno veniva approvato dalla Regione Lazio l’'Aggiornamento delle linee guida regionali per la programmazione territoriale delle prestazioni assistenziali domiciliari in favore degli utenti in condizione di disabilità gravissima', esito di un percorso di concertazione tra l’assessorato alle Politiche Sociali, le organizzazioni rappresentative degli utenti e le parti sociali, che ha introdotto importanti modifiche relativamente ai sostegni previsti ('assegno di cura' e 'contributo di cura'), con l’obiettivo di garantire una reale continuità assistenziale ai destinatari degli interventi ed una maggiore equità sociale al processo di erogazione dei servizi. Tra le principali novità rispetto alla precedente disciplina vi è stata infatti l’introduzione di due criteri di priorità per l’accesso alle prestazioni, quello della 'continuità' dell’erogazione dei trasferimenti monetari nei confronti di chi ha ottenuto il beneficio in almeno una delle due annualità precedenti, e quello dell’assenza di altre prestazioni sociali e sociosanitarie, con il quale si intende assicurare il contributo a coloro che sono sprovvisti di ulteriori servizi nell’ambito del Pai. Attraverso il lavoro del costituendo Tavolo di monitoraggio regionale previsto dalla stessa riforma sarà possibile adottare ulteriori necessari miglioramenti alla disciplina, per venire incontro alle esigenze emerse, anche mediante una modulazione dei budget individuali sulla base del complesso delle prestazioni sociosanitarie e dei sostegni disponibili”.
Risorse incrementate
Per quanto riguarda le risorse, “accogliendo le richieste delle federazioni rappresentative, la Regione Lazio lo scorso anno aveva incrementato le risorse statali destinate a questi interventi, con uno stanziamento aggiuntivo di fondi, pari ad euro 5,3 milioni per il 2020, e 7 milioni per ognuna delle due annualità 2021 e 2022, che ha consentito e consentirà a numerose famiglie di ricevere i contributi previsti. Per quanto riguarda il 2021 in totale sono 23.713.709,52 euro le risorse attualmente destinate a Roma Capitale, comprensive di fondi nazionali (Fondo Non Autosufficienza), fondi aggiuntivi stanziati dalla Regione Lazio, e ulteriori risorse residue delle assegnazioni degli anni scorsi e da mancato turnover degli utenti”. Eppure, “nessun segnale arriva purtroppo dalla Capitale. Sono 3177 i cittadini romani aventi diritto ad accedere al beneficio questo anno, molti rimarranno però esclusi senza un evidente impegno politico del Comune in questa direzione. “Chiediamo alla Sindaca Raggi un intervento urgente per garantire il diritto di tutte le persone in graduatoria a ricevere le prestazioni – conclude Stavolo – e non lasciare senza risposta le tante famiglie che verrebbero private di sostegni indispensabili per le loro esigenze assistenziali. Servono risposte urgenti per i cittadini con disabilità di Roma”.